Sanremo 2022, Roberto Saviano ricorda i 30 anni dalla strage di Capaci Via D’Amelio “Ricordare non è un atto passivo”

di Giuseppe Scuccimarri

Pubblicato il 2022-02-04

Amadeus nei giorni scorsi aveva anticipato la presenza all’Ariston di Roberto Saviano nei 30 anni dalla stragi di Capaci e Via D’Amelio dove persero la vita i giudici Falcone e Borsellino. Alle 23,30 lo scrittore è salito sul palco con la platea in silenzio, giusto che un evento nazional popolare come Sanremo lasci spazio anche …

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Amadeus nei giorni scorsi aveva anticipato la presenza all’Ariston di Roberto Saviano nei 30 anni dalla stragi di Capaci e Via D’Amelio dove persero la vita i giudici Falcone e Borsellino. Alle 23,30 lo scrittore è salito sul palco con la platea in silenzio, giusto che un evento nazional popolare come Sanremo lasci spazio anche al ricordo, al racconto e alla riflessione, queste le parole dello scrittore :

Sono passati 30 anni siamo qui a ricordare Falcone e Borsellino. Ricordare non è un atto passivo, ma significa rimettere nel cuore perchè per il cuore è sede della memoria. Molti di voi non c’erano allora, ma la loro storia è parte della nostra memoria collettiva. Per tutti noi Falcone e Borsellino sono simboli di coraggio, e il coraggio è sempre una scelta. Si può scegliere di cambiare le cose o lasciar perdere. La loro storia è di chi sceglie sapendo di rischiare. Oggi vengono celebrati come eroi, ma allora non erano così. Falcone veniva accusato di essere narcisista. Lui e Borsellino davano fastidio a colleghi, giornalisti, cittadini comuni. Si arrivò a dire che Falcone aveva inscenato un attentato. Non c’erano i social, gli haters sì. Si preferiva affossarli con la delegittimazione e così si creava diffidenza in chi era dalla loro parte. Il fango li aveva isolati, ma il fango non ha sporcato il loro esempio. Ogni volta che la società civile e la politica non si occupano di mafia creano un silenzio che finisce per favorire le mafie e ostacolare chi le contrasta. Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma nessuno ci impedisce di sognarlo: ce la faremo”

Nel mezzo il racconto di Rita,  diciassettenne collaboratrice di giustizia nascosta in un appartamento, Borsellino per lei era la luce in fondo al tunnel le aveva dato una speranza di vita, dopo la sua morte lei si è tolta la vita : “Lei che aveva trovato la forza di raccontare quei meccanismi criminali portando alla condanna di molti mafiosi, non ce la fece a continuare a vivere”  Il pubblico alla fine applaude è giusto che il valore degli uomini venga ricordato, soprattutto in un evento come Sanremo 2022.

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Giuseppe Scuccimarri

Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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