mercoledì, Maggio 8, 2024

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“Questo non è il mio mondo mi ritirerò” la confessione di Davide Silvestri spiazza Alex Belli

Tra le tante storie che il Grande Fratello Vip avrebbe potuto raccontare ci sarebbe stato spazio anche per quella di Davide Silvestri, un attore che ha raggiunto il successo giovanissimo e poi si è distaccato da un mondo che in parte non riconosceva come suo, negli anni dapprima ha lavorato come operaio e poi si è dato all’imprenditoria diventando produttore di birra insieme al cugino Kekko Silvestre leader dei Modà ( la “e” finale nel cognome è dovuta ad un errore anagrafico). Ripescato e convinto a partecipare a un reality, sta apportando al programma una ventata di spensieratezza lontana da quelle che possano essere le dinamiche di uno show del genere, occasione che sta sfruttando al massimo, ma che gli sta facendo maturare ancora di più la convinzione che il mondo dello spettacolo non faccia al caso suo.

Ieri parlando con Alex Belli, l’ex volto di “Vivere” ha esposto quali siano le sue remore nell’affrontare nuovamente un percorso artistico “Qua devo dire che sto bene e ragiono tanto. Far l’attore mi diverte e mi piace davvero. Però se penso a quello che ho passato anni fa sono proprio felicissimo di aver fatto altro. Non è che dico ‘cavolo quanto mi manca fare l’attore, come vorrei tornare a recitare’. Anzi ti confesso che penso che mi ritirerò un’altra volta come è già successo. Dopo il GF Vip intendo. Sono orgoglioso e fiero del percorso che ho fatto nella mia vita. Qui ad esempio faccio fatica a stare alle dinamiche. Forse perché non ho creato storie d’amore. Più che divertirmi non so che fare qui dentro”  la risposta di Alex Belli è arrivata subito “Man cosa ti ritiri, cosa dici? Abbiamo creato dei bei piani B, ma la tua è una scelta drastica. Tu sei un istrionico, c’hai un talento e quello vero, hai la professione, hai in mano la maestria, il mestiere. Perché ti devi ritirare, ma dai. Fai un reality e pensi a ritirarti? Semmai finisce il reality e non fai altri programmi di questo genere”.

Ecco qui, questo dovrebbe essere un reality, il racconto delle persone, delle proprie vite, le emozioni e le considerazioni personali che vengono fuori in maniera predominante in un periodo di reclusione volontaria in cui il tempo per leggersi dentro è tanto, e non è vero che i racconti personali e il dolore vissuto abbiano meno appeal di teatrini pre confezionati, bisognerebbe avere più coraggio e meno secondi fini. E poi basta pensare che il pubblico voglia solo divertirsi, sentire un personaggio pubblico, vicino a sè nei sentimenti e anche nelle frustrazioni interiori renderebbe il tutto più reale e serberebbe in sè un’enorme messaggio sociale. La speranza che tutto possa tornare alla mission originale ogni tanto riaffiora poi dopo un dialogo del genere è ripartito l’ennesimo gioco sui baci, forse il decimo in quasi 60 giorni e allora ci si rende conto che con questo gruppo di autori spazio per i sentimenti veri non ci sarà mai.

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Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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