giovedì, Maggio 9, 2024

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Natalia Paragoni, lacrime social, la paura di essere un peso per le persone che ama

Le lacrime spontanee improvvise di Natalia Paragoni devono essere un monito per tutte quelle ragazze giovanissime che si avvicinano o si stanno avvicinando all’attività di influencer. Non sempre sono experience, shooting e sponsorizzazioni, arrivano i momenti in cui ci si sente soli anche avendo intorno tante persone. Queste le parole di Natalia :

Da quando faccio più o meno questo lavoro, cioè da tre anni, ogni estate mi chiudo in me stessa e mi sento un po’ inutile. Penso sempre che potevo fare di più o che possa dare di più. E finisco in questa situazione tipo di ansia da prestazione, di essere sempre perfetta. Si sente molto in questo lavoro, c’è molta competizione. C’è in tutti i lavori, ma in questo è molto più amplificata. Non so, ho questi momenti di stand by che tante volte durano troppo. Vorrei non averli più, non so come spiegare. In ogni lavoro ci sono i pro e i contro e io vi dico solo ciò che provo adesso. Forse è la prima volta che piango qui. Odio essere un peso per gli altri. Perché devo sempre essere io a fare felici le altre persone, quindi stare così non lo sopporto. Però penso anche che ci stia fare vedere qualche debolezza perché non sono perfetta e me ne sto rendendo conto. La cosa che mi manca è godermi i momenti. Quando avevo le ferie era stupendo e staccavo totalmente, ora non riesco più ad assaporare i momenti e le persone, a sentirmi apprezzata e voluta dagli altri per quella che sono. A volte ho la sensazione che mi apprezzino per ciò che mi circonda. Mi mancano le cose più semplici che c’erano prima. Cerco di uscire e circondarmi di persone che vogliono stare con me per quella che sono, non per il ‘personaggio’. Qualcuno che mi ami e apprezzi e ne ho poche di persone così e mi dispiace. Non riesco a sorridere ora e a far finta di nulla”.

Cosa ne pensate?

 

 

Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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