"Io non sono una persona che giudica, non mi piace farlo, ognuno ha il diritto di poter dire ciò che vuole, sono io il primo a farlo e non vorrei mai che nessuno mi togliesse la libertà di parola. I miei genitori mi hanno insegnato ad avere idee e soprattutto ascoltare quelle degli altri, ma credo che a tutto ci sia un limite e già da tempo questo limite è stato superato".
"Ho 17 anni e quotidianamente ricevo messaggi di questo genere, non perché io faccia qualcosa in particolare, ma solo perché sono figlio di un allenatore che probabilmente, come è giusto che sia, può non piacere. Questa sarebbe la mia 'colpa' e la motivazione per la quale ogni giorno mi arrivano messaggi di augurata morte e insulti vari. Vorrei chiedervi di mettervi per un solo secondo nei miei panni e chiedervi come vi sentireste"
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