lunedì, Maggio 20, 2024

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Grande Fratello, senza la Luzzi addio alle dinamiche, manca anche ai suoi nemici

“Ci rendiamo conto di quello che abbiamo quando lo perdiamo” e ciò che staranno pensando gli autori del Grande Fratello nonchè i concorrenti del reality dopo la momentanea uscita di Beatrice Luzzi dal loft di Cinecittà. L’attrice romana, dal carattere forte e deciso, dotata di eloquio e cultura invidiabili, si è caricata sulle spalle il peso di uno show che con la sua assenza ha perso di brio e consistenza.

Che Don Alfonso avesse costruito il cast controvoglia è stato evidente fin dall’inizio, al grido di “diamo spazio alle storie dei partecipanti” ha commesso un errore di fondo, nessun concorrente potrà essere sè stesso fino a quando si ritroverà cucito addosso il ruolo che lui e i suoi compari hanno pensato per lui, trasformando un reality in un gioco di ruolo.

La differenza in Beatrice Luzzi sta tutta qui, pur avendo gli autori pensato un ruolo per lei, è rimasta fedele a sè stessa senza scendere a compromessi, scegliendo di combattere due tipi di pregiudizi, quelli contro le donne in generale e quelli contro le donne con carattere, lottando per se stessa e anche per chi non ha la stessa forza.

Il pubblico ha premiato con il suo affetto una donna vera che non ha lesinato di mettere in luce i suoi punti deboli, ma anche di far uscire liberamente i suoi punti di forza, in casa anche chi con lei ha avuto screzi sta rendendo merito alla forza della Luzzi, il programma, già esile strutturalmente di suo, senza la sua presenza si sta avvitando su sè stesso, perdendo l’unico punto di riferimento su cui ruota tutto lo show.

No Luzzi no party verrebbe da dire, capita nella vita di ognuno di noi di arrivare a un punto di separazione, a una linea di confine dove esiste un prima e un dopo, un momento in cui un evento renda tutto più chiaro da che parte si intenda andare e renda tutto più bello. L’uscita di Beatrice potrebbe sancire in questo caso la separazione tra il prima e il dopo, in cui il dopo rappresenterebbe l’appiattimento e la fine di tutto.

La trasparenza e la verità pagano sempre, Don Alfonso e i suoi compari questa cosa non la hanno ancora imparata, forse Beatrice glielo sta insegnando, non resta che attendere il suo ritorno.

Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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