mercoledì, Maggio 15, 2024

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Grande Fratello: Berlusconi si dice soddisfatto, ma è davvero questo il programma che voleva?

Alea iacta est, il dado è tratto. La nave del tanto vituperato “trash” al Grande Fratello è salpata lunedì sera, con buona pace dei buoni propositi e delle dichiarazioni programmatiche.

Lo starnazzante ed alquanto imbarazzante, confronto tra l’inquilina Angelica Baraldi e l’ospite Greta Rossetti, inviperita per gli atteggiamenti che la concorrente avrebbe avuto nei confronti di Mirko Brunetti, anch’egli concorrente del reality nonché fidanzato di Greta, ha dato il via ad un “nuovo” corso del programma.

In realtà si tratta di un ritorno al passato, tanto silenziosamente voluto dal conduttore, Alfonso Signorini, e dal team degli autori che con le nuove regole imposta dai vertici Mediaset facevano evidentemente fatica a convivere.

Ecco, dunque, spiegata l’eliminazione dell’ingenua (?) Giselda Torresan, che in tanti avevano indicato come papabile vincitrice del programma, quello nato all’insegna dell’educazione, del rispetto delle regole, delle storie comuni.

Incapace nel creare dinamiche, il personaggio della giovane “montanara” non ha creato alcun tipo di interesse nel pubblico da casa ed è stata pian piano abbandonata a se stessa, fino a farle perdere il televoto, per una percentuale infinitesimale di preferenze, con un personaggio che, seppur insignificante ed inviso ai più, è riuscito a mettere in pratica gli indottrinamenti del confessionale, Angelica.

Il televoto chiuso, forse per la prima volta nella storia del reality, poco dopo l’inizio della diretta la dice lunga su quello che era l’intento dei burattinai che manovrano le fila del gioco.

Hanno colto la palla al balzo: fuori il nuovo, dentro il vecchio, perché si sa i triangoli amorosi stile Belli-Sorge-Duran di risultati ne hanno portati eccome; come rinunciare quindi, ad imbastirne addirittura due?

Da una parte Giuseppe, Massimiliano e Beatrice, dall’altra Angelica, Mirko e l’outsider Greta, che, se abbiamo capito il gioco, non resterà fuori la porta rossa ancora per molto.

E, al liberi tutti, anche il tanto atteso bacio tra altri due inquilini, Paolo Masella e Letizia Petris, è arrivato: chissà se non paghi dei tue triangoli, tra i nuovi ingressi annunciati, non ci sia anche quello di Andrea Contadini, l’ormai ex fidanzato della Petris: non ci stupirebbe.

Proprio nelle ultime ore al Corriere della Sera, l’ad di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, dettosi soddisfatto del programma, ha affermato:

“Stavamo rischiando di andare oltre. Anche se fosse, e così non è, meglio un punto di share in meno che cadere nella mancanza di rispetto”.

Il primo pensiero che ci balena per la testa è: Piersilvio avrà visto la puntata di lunedì? Seguito immediatamente dopo da: cosa si intende per mancanza di rispetto?

Ci soffermiamo sul secondo interrogativo, perché sul primo, ad onor del vero, non ci interessa più di tanto indagare.

Parliamo di rispetto, dunque.

Tralasciamo la mancanza, quantomeno, di riconoscenza, nei confronti del cast della scorsa edizione, sfruttato fino al midollo e poi gettato via pur avendo con quel cast “riempito” il palinsesto per ben sei mesi: ne abbiamo ampiamente dibattuto anche se è sempre giusto ribadirlo.

Spacciare copioni già scritti, tra l’altro triti e ritriti, per un reality, offendendo l’intelligenza del pubblico; trovare escamotage per dirigere gli esiti del televoto ed eludere il volere del pubblico, che spesso paga per esprimere la propria preferenza; montare clip ad arte affinché le situazioni siano lette come conviene alle dinamiche stabilite dagli autori e non come sono nella realtà; ecco queste sono gravi mancanze di rispetto.

Sciocchi noi a ritenere che il significato di rispetto sia univoco, oggettivo: evidentemente non è così.

Sarà contento il caro Signorini, che potrà finalmente darsi alla pazza gioia, con il bene placet della dirigenza e portare avanti uno spettacolo che al di là dello share, è e resterà noioso, privo di qualsiasi contenuto.

Possibile che non si riesca a fare di meglio? Con questa conduzione e questa linea autoriale è difficile se non impossibile.

Unica nota positiva, in questa edizione: la scoperta, o riscoperta, di Beatrice Luzzi.

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