Elezioni Presidenziali USA, da Biden a Trump: com’è il clima durante l’Election Day

di Andrea Emme

Pubblicato il 2020-11-03

Siamo giunti al termine di questa campagna elettorale per l’elezione del 46° Presidente degli Stati Uniti. Oggi, martedi 3 novembre, chiudono le urne e in giornata verrà decretato il verdetto. Tutto questo in Italia accadrà naturalmente di notte, per via del fuso orario: la maratona – come da tradizione – inizierà alle 23:30 fino all’alba …

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Siamo giunti al termine di questa campagna elettorale per l’elezione del 46° Presidente degli Stati Uniti. Oggi, martedi 3 novembre, chiudono le urne e in giornata verrà decretato il verdetto. Tutto questo in Italia accadrà naturalmente di notte, per via del fuso orario: la maratona – come da tradizione – inizierà alle 23:30 fino all’alba e tutta la giornata. Sarà visibile sulle maggiori emittenti televisive italiane, come Rai 2, La7 e SkyTG 24.

Il duello, come spesso accade, si prospetta avvincente nonostante praticamente tutti i sondaggi diano per favorito il candidato democratico Joe Biden. Mai come quest’anno l’affluenza al voto è stata così alta: a ieri hanno votato ben 93.131.017 elettori, di cui 59.126.562 per posta e 34.004.455 di persona. Circa il 67,6% del totale degli elettori nel 2016, quando a contendersi il posto della Casa Bianca erano Hillary Clinton e lo stesso Donald Trump.

Lo scenario, a distanza di quattro anni, non sembra così diverso: i numeri danno in vantaggio Biden in quasi tutti gli Stati. E avrebbe anche scalato nelle gerarchie degli Stati da sempre ritenuti repubblicani, come ad esempio il Texas e buona parte della Florida.

Secondo i sondaggi di CNN, il candidato democratico avrebbe un vantaggio in due Stati chiave per il trionfo: i cosiddetti “swing states” (Michigan e Wisconsin), ovvero gli Stati che da sempre non hanno avuto né uno stampo democratico né repubblicano. E in ogni elezione sono sempre stati in bilico, facendo accumulare un alto punteggio ai precedenti trionfatori.

In Wisconsin Biden ha il 52% dei consensi, a fronte del 44% di Trump. In Michigan, invece, la “partita” è 53% del democratico contro il 41% del repubblicano. L’unico testa a testa ci sarebbe in Arizona e North Carolina. Nel primo Stato l’ex vicepresidente di Obama vince con il 50% contro il 46%. Nel secondo Biden ha un vantaggio di cinque punti. I sondaggi del New York Times spiegano più o meno la stessa situazione. L’aspirante Presidente è in vantaggio rispetto al tycoon in Arizona (+6), Florida (+3), Pennsylvania (+6), Wisconsin (+11) e altri Stati anche citati precedentemente. Il clima dunque è analogo a quello del 2016: i democratici stravinsero nelle previsioni, per poi veder vincere Donald Trump. E proprio secondo lui, anche adesso accadrà la stessa cosa: “I sondaggi sono finalmente finiti. Vinceremo.” Al fronte opposto c’è Biden che si dimostra molto prudente e saggio: “Alla luce delle scorse elezioni, abbiamo imparato a non dare nulla per scontato. Votate. Cambiamo la storia degli Stati Uniti dopo quattro anni disastrosi da parte di Trump.”

In questi giorni molti sono stati i dibattiti tra i due, soprattutto su Twitter: gli sfidanti hanno più volte fatto botta e risposta accusandosi l’un l’altro. Mentre da una parte abbiamo la voglia di sconfiggere il virus, la solidarietà mancata in questi anni e il desiderio di cambiare le sorti del Paesi di Biden, dall’altra c’è la solita idea di capitalismo e patriottismo (a volte un po’ eccessiva) che ha contraddistinto la campagna elettorale di Trump. Insomma, secondo i sondaggi non c’è storia. Ma, se anche questa volta i dem perdessero, Trump compierebbe un’altra impresa. Gli americani decideranno. Biden sembra l’indiziato numero uno per la Casa Bianca. Ma è tutto ancora da vedere.

 

 

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Andrea Emme

Classe 1979, grande appassionato di sport, cultura, musica e spettacolo, mi occupo da diversi anni di scrittura su diversi portali dedicati sia allo sport che al mondo dello spettacolo. Su MondoTV24 mi occupo di tutto ciò che riguarda il talent 'Amici', che seguo con interesse fin dalla primissima edizione.

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