martedì, Maggio 14, 2024

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Domenica In: critiche feroci per Mara Venier e lo spazio dedicato a Giulia Cecchettin.

La morte di Giulia Cecchettin ha suscitato un imponente coinvolgimento emotivo e non poteva essere altrimenti.

Non c’è da stupirsi quindi che, cavalcando l’onda, in ogni trasmissione televisiva non si sia mancato di dibattere sull’argomento.

Non si è sottratta all’appello nemmeno la “Signora” della domenica, Mara Venier che ieri ha dedicato un ampio spazio di Domenica In a Giulia.

Il dibattito che ne è scaturito, però, ha suscitato dure critiche.

Alcune affermazioni della ex Pm Simonetta Matone, esponente della Lega, in particolare, non sono state gradite dal pubblico.

La Matone ha affermato di aver spesso incontrato uomini che si sono dimostrati violenti nei confronti delle donne perché hanno avuto modelli familiari sbagliati.

Ecco le sue parole

“Nella mia carriera, purtroppo, ne ho viste di situazioni simili, e sono uomini italici, figli di donne tipicamente italiche. Sono atteggiamenti che tendono a perpetrarsi.

Cosa voglio dire. Sono archetipi che si perpetrano attraverso l’educazione, l’esempio, il perdonargliele tutte, il pensare che questa ossessione sia amore.

Io non voglio crocifiggere questa povera donna che sarà distrutta, però il problema è quello. Io non ho mai incontrato dei soggetti gravemente maltrattati, gravemente disturbati che avessero però delle mamme normali. Non ne avevano.

Vuol dire prendere le botte dal padre e non reagire, fare vivere il figlio in un clima di terrore e violenza e fargli credere che tutto questo è normale, non ribellarsi mai, subire ricatti di tutti i generi e imporre questo modello familiare al proprio figlio che lo perpetrerà.

Perché i maltrattamenti familiari sono una catena di Sant’Antonio”

In sintesi, secondo l’ex Pm, il problema va ascritto alle donne che non reagiscono e che subiscono le violenze perpetrate ai loro danni dagli uomini: un messaggio totalmente sbagliato, che tende a colpevolizzare le donne piuttosto che vederle come vittime.

Gi esponenti del Partito democratico, di cui, al dibattito, non era presente alcun esponente, ha sottolineato che in una rete di stato un messaggio del genere non può e non deve passare.

A Domenica In, ieri, un momento poco edificante di come la tv pubblica decide di affrontare un tema drammatico con ospiti politici. Perché’ a discutere dell’assassinio di Giulia Cecchettin sono state invitate due esponenti di centrodestra come Rita Dalla Chiesa e Simonetta Matone.

Sulle parole dell’onorevole Matone poi, meglio stendere un velo, vista l’assurdità delle sue affermazioni con il richiamo a ‘madri normali’, colpevolizzando ancora una volta le donne e veicolando messaggi che perpetuano la cultura maschilista nella quale di riproduce la violenza. Sconcerta che per discutere di una questione sulla quale serve la massima unità, la Rai decida di far parlare solo una parte, fornendo ancora una volta un cattivo esempio di pluralismo”.

Se Mara Venier è intervenuta sulla questione formale, specificando, non a torto, che un argomento così delicato non ha appartenenza politica e, aggiungiamo noi, non dovrebbe essere usato per fare propaganda, non ha invece risposto alle critiche per i contenuti.

Il dibattito si è trasferito anche sui social.

Comprensibilissime le critiche rivolte alla Matone che ha posto l’attenzione sull’educazione materna senza considerare in alcun modo che in una famiglia, spesso, esistono anche i papà. 

I media non sono stati in grado di gestire un tema così delicato, dando voce a chi ancora tende a giustificare il presunto assassino e trovare alibi ad un delitto così efferato.

Anche Selvaggia Lucarelli si è espressa al riguardo scrivendo: “Colpa nostra. Delle madri. Il padre picchiatore invece un modello”.

Sull’argomento si sta dicendo qualsiasi cosa, ovunque.

La famiglia di Giulia si è stretta nel silenzio del proprio dolore, sarebbe il caso, se non per mettere sul piatto della bilancia soluzioni fattive e costruttive, che tutti, anche se armati delle migliori intenzioni, facessero altrettanto: se non si ha nulla di intelligente da dire è sempre meglio tacere.

 

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