Coronavirus ancora obbligo di indossare le mascherine in Lombardia

Categorie: Attualità
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Ad oggi i dati riguardanti l'epidemia da Covid-19 sono molto incoraggianti. Diminuiscono i contagi ed anche i ricoverati in terapia intensiva non sono più tantissimi come a febbraio-marzo. Sono sicuramente numeri positivi, che fanno sperare ma proprio per questo non bisogna cedere proprio ora. Infatti in Lombardia, la regione maggiormente colpita dal virus, ha deciso proprio a 24 ore dalla scadenza della vecchia ordinanza, di rinnovare l'obbligo di indossare le mascherine non solo nei luoghi chiusi bensì anche all'aperto. Una decisione questa che conferma la linea di prudenza e rigore sulle misure di sicurezza che le regioni italiane, soprattutto quelle del nord, stanno mantenendo per evitare una seconda ondata epidemica che sarebbe un vero e proprio disastro per la nostra, già in ginocchio, nazione. "Abbiamo parlato a lungo con tanti esperti e riteniamo che per una questione di precauzione sia giusto proseguire in questa direzione, visto che i numeri stanno andando bene". Spiega così la decisione il governatore della Lombardia Attilio Fontana, che in questi mesi è stato fortemente criticato per la gestione dell'emergenza nella regione. Il rinnovato obbligo durerà fino al 14 luglio. Anche in questo caso le critiche non mancano e arrivano proprio dalla Lega: "un obbligo che deve decadere. Perché in questa fase con il caldo negli spazi aperti  e con i dati che stiamo registrando, ci sono tutte le condizioni  per far decadere questo obbligo.Resta fondamentale il distanziamento tra le persone  e qui il ruolo dei sindaci è fondamentale" ha commentato Emanuele Monti, esponente della Lega presidente della commissione Sanità del Pirellone. Dalla comunità scientifica arriva invece un plauso per la rinnovata misura di sicurezza: Giuseppe Remuzzi, direttore della Fondazione Mario Neri afferma "dobbiamo dire le cose come stanno, senza dismettere mascherine e distanziamento. Perché quelle sono le cose che probabilmente ci hanno protetto". Il messaggio è forte e chiaro: l'emergenza si è affievolita ma non siamo ancora del tutto fuori pericolo.

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