mercoledì, Maggio 15, 2024

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Carolina Marconi, la decisione che le ha salvato la vita, ecco cosa ha dichiarato

Un lungo percorso quello di rinascita di Carolina Marconi. Un “miracolo vivente” ecco come si sente la donna.

Il suo calvario iniziato nel 2021 con la scoperta di cancro al seno, arrivava in un momento di tranquillità per Carolina. Dopo quella diagnosi la paura ma anche la forza hanno scandito le giornate della donna.

Carolina e la prevenzione

Durante la sua lunga intervista Carolina Marconi ripercorre al programma “Storie di donne al bivio” il lungo tragitto dalla diagnosi alla guarigione, passando per quel turbinio di emozioni talvolta negative che hanno contraddistinto il suo percorso.

Sarebbero bastati appena tre mesi per arrivare alla morte”.

Se quel fatidico giorno Carolina non avesse fatto i dovuti accertamenti non sarebbe qua a raccontare la sua storia e a gioire della sua rinascita. Grazie alla sua voglia di diventare madre, la Marconi avrebbe iniziato un percorso di controlli con il compagno Alessandro il cui esito sarebbe stato proprio la diagnosi di cancro al seno come racconta la donna stessa:

“Noi siamo andati in questa clinica, mancavano gli ultimi esami come la mammografia. Le analisi andavano bene, poi alla fine c’è stata la sorpresa”.

Quel mondo fatto di tranquillità e pace venne di punto in bianco stravolto da un ospite indesiderato:

“Il mondo ti crolla addosso perché è difficile quando ti senti dire: ‘Carolina hai un tumore’. Ma come, io dovevo fare un figlio… ora questo tumore?”

Le sensazioni che si provano in quegli istanti in cui entri in contatto con la realtà e con ciò che ti sta succedendo sono formate da paura mista a rabbia, una rabbia che ti fa chiedere perchè proprio a me, ed è li che ti rendi conto che la tua vita da quel momento in poi sarà appesa ad un filo e che solo la tua forza e perseveranza con l’aggiunta delle cure potranno salvarti:

“Me la ricordo anche questa sensazione, quando ti senti persa, vuota e allo stesso tempo ti passano tantissime cose in quel momento”.

La paura della morte

“Avevo veramente paura di morire, ho pensato: ‘Ma come finisce così la mia vita? La mia storia? Non può finire così’. La malattia era al terzo stadio, un tumore piccolissimo ma molto aggressivo. Sono stata una miracolata, perché mi ricordo che quel giorno dovevo fare delle punturine alla pancia per congelare degli ovuli. Se io fossi andata a casa quella sera… meno male, sono stata miracolata. Non avrei avuto scampo, da lì se io avessi fatto questa cosa in tre mesi… Sarei morta”.

Successivamente Carolina parla di come hanno scoperto il tumore e soprattutto, se fosse vero il fatto, che subito non si sarebbe visto, a causa delle protesi al seno:

“Avevo fatto la risonanza perché mi avevano detto che nel seno sinistro la protesi era rotta, ma non si vedeva bene con l’ecografia e quindi ho deciso di fare un ulteriore accertamento più profondo e da lì ho scoperto col contrasto che avevo nell’altro seno un tumorino piccolo piccolo che non si vedeva. A chi ascolta e ha le protesi, voglio dire di fare prevenzione e che bisogna fare delle manovre per vedere”.

La prevenzione è tutto ciò che abbiamo come strumento per contrastare in maniera preventiva e conservativa questi mali. È l’unico strumento che da speranza di potercela fare, senza di essa saremo persi in balie delle situazioni.

È proprio questo che Carolina e le donne come lei vogliono comunicare tramite le loro testimonianze, la prima mossa di arrendevolezza nei confronti di queste malattie è non fare prevenzione e lasciare che agiscano indisturbati senza avere la possibilità di fermarli in tempo.

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Mariangela Ragno
Mariangela Ragno
Nata in Sardegna precisamente a Cagliari nel 1993. Aspirante Writer. Sognatrice incallita, esperta di moda soprattutto nel campo dell’Hair. Ho collaborato per diversi anni nel campo dell’Hairstylist e della moda. Mi ha da sempre appassionato viaggiare per scoprire nuove culture e la musica in tutte le sue declinazioni.

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